Tra api e divulgazione, la storia dell’imprenditrice agricola Federica Lops
Federica Lops è un vulcano, un distillato di entusiasmo e sorriso. L’apicoltrice è oggi titolare dell’azienda agricola “Il Fuco e L’Operaia” di Cerveteri (Roma). Da piccola, racconta, aveva “mire strane”, non si accontentava, voleva vincere il Nobel per la Pace. Un biglietto da visita non da poco.
“Amavo la natura e i micromondi, – racconta Lops – studiavo con il microscopio gli insetti e giocavo con le uova di lumaca nel giardino di scuola. Durante le elementari in estate aiutavo mio zio al vivaio e facevo le mie prime talee. Sarei voluta diventare prima veterinaria e poi assistente sociale; poi la vita, per ora, ha scelto strade diverse. Sono laureata in sociologia con una tesi di laurea sperimentale in ‘Consumerismo Politico’, grazie ad una esperienza di servizio civile presso una fattoria sociale sono entrata nel mondo dell’agricoltura e da lì non me ne sono più andata, la campagna è la mia casa. Da ragazza ho lavorato per anni nel settore ortofrutticolo come fruttarola nei mercati rionali, in amministrazione e nel comparto logistico. Dal 2016 sono la titolare dell’azienda agricola Il Fuco e L’Operaia di Cerveteri, insieme al mio compagno Valerio, allevo circa 150 famiglie di api, curiamo 4 ettari di terra di cui 1,5 a uliveto che abbiamo impiantato nel 2017″.
Una imprenditrice agricola che ha incontrato le api nel 2012 quando ha conosciuto Remo Donati, storico apicoltore di Cerveteri con alle spalle un’esperienza familiare nel settore di quasi 100 anni.
“Un giorno un nostro amico comune ci ha presentati, lui aveva 78 anni e io 26, lui all’epoca allevava da solo circa 200 famiglie in stanziale e il suo magazzino era la sua ex officina da meccanico. Da quel momento non ci siamo più separati, è tutt’ora il mio maestro, e non smetterò mai di ringraziarlo.
Lops si dedica anche ad attività di divulgazione e didattica con bimbe e bimbi, laboratori nei quali facciamo capire che “come apicultrici e apicoltori abbiamo il compito di custodire la natura affinché gli insetti possano vivere e prosperare, per me fare didattica rientra in questa opera di cura e tutela”, spiega Lops.
Ma la sua idea di cura non si ferma agli insetti, è una della promotrici del progetto che intende realizzare una foresta scudo sperimentale, dopo che nel 2021 la multinazionale Iliad ha issato una antenna radiobase a 60 metri dalla sua casa.
“Dopo un primo momento di shock abbiamo iniziato a fare delle rilevazioni per capire di cosa stessimo parlando, onde, frequenze e intensità di certo non erano argomenti che masticavamo tutti i giorni – racconta Lops – Durante queste rilevazioni abbiamo riscontrato che sotto alle grandi alberature e in prossimità delle grandi siepi di alloro l’intensità delle onde elettromagnetiche diminuiva molto. Da questa fase di studio è nata l’idea di creare una foresta sperimentale che attenuasse i danni da elettrosmog e che contribuisse a trasformare e sanare l’ambiente visibilmente deturpato dagli interessi della multinazionale delle telecomunicazioni”.
Sono state coinvolte l’associazione L’Asino e la Luna e la società Aetere’s e a ottobre del 2023 è nata una foresta proprio sotto l’antenna.
“Abbiamo scelto la tecnica di progettazione agroforestale – continua Lops – ad abbiamo impiantato, per ora, circa 200 alberi ad alto fusto, migliaia di talee e sovesci. Seguiranno rilevazioni nei prossimi cinque anni e renderemo pubblici i risultati con dei report annuali”.
E aggiunge: “Più che l’economia, per me è la vita ad essere circolare: un modo di agire guidato da principi come riuso, riciclo, rigenerazione, aiuto, solidarietà, prestito, scambio, autoproduzione, equità, empatia, giustizia, rispetto. Conduco la mia azienda secondo i principi di una agricoltura rispettosa, per l’ambiente e per chi la lavora”.
Ça va sans dire, essere una donna giovane e intraprendente in agricoltura non è ancora la regola, nonostante le tante storie che iniziano ad emergere.
Lops ritiene che le donne siano una risorsa fondamentale, “eppure siamo ancora rilegate malamente ai soliti ruoli amministrativi, al massimo didattici con bambine e bambini, senza tutele adeguate e stipendi decenti. Quotidianamente assisto ad episodi di ingiustizia nei confronti delle donne, dell’ambiente, dei lavoratori di ogni paese ed è molto triste. La strada è lunga e difficile ma sono fiduciosa, un altro modo di gestire le cose è possibile basta volerlo e progettarlo, qui inizio dal mio piccolo e siamo in moltissime in tutto il mondo. Sono convinta che solo con i nostri sforzi le generazioni future potranno vivere una agricoltura diversa, più bella“.
Il prossimo sogno nel cassetto? Non esita Lops: “Un laboratorio di produzione agricola e trasformazione multifunzionale a Cerveteri che accolga le piccole realtà e le piccole produzioni a sostegno della biodiversità in tutte le sue forme”.
Pubblicato su EconomiaCircolare