Barbara Bonomi Romagnoli | Pink Bee Revolution
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Giua, sospiro mediterraneo

È una donna solare e un’artista generosa. Sul palco le dita si muovono veloci sulle corde della chitarra classica e la voce, fra le più belle ascoltate negli ultimi anni, le insegue con grazia e passione. Sfumature vocali che si accordano alla sua scrittura a volte ironica, spesso intima e mai banale, fra giochi di parole, rime e allitterazioni. È Giua, giovane cantautrice, chitarrista e autrice di gran talento, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro e per la sua “voce scalza su parole essenziali”.

Scuola, cancellazione di genere

«Le donne sono cancellate dai programmi. È scandaloso che nelle Indicazioni nazionali del 2010 e nel bando dell’ultimo concorso a cattedre il programma di Italiano comprenda una sola scrittrice su trentacinque, quello di Filosofia nessuna filosofa. Ma non è solo una questione di numeri, né è nostra intenzione far partire un “totonomi” delle grandi scrittrici cancellate. Il canone scolastico è anch’esso un prodotto storico culturale e dovrebbe essere analizzato e criticato in quanto tale. Se i programmi scolastici cancellano le donne come si possono impostare programmazioni che formino cittadine e cittadini forti e consapevoli, nel rispetto gli uni delle altre? Si potrebbe rispondere: c’è la libertà di insegnamento. Certo. E sono molte le insegnanti e gli insegnanti che insegnano i programmi in una prospettiva di genere. Ma davvero, per una questione di così grande importanza, ci si può accontentare della buona volontà di una minoranza?

Iacona: violenza alle donne, questione politica

Riccardo Iacona non ha bisogno di presentazioni, è un giornalista conosciuto per il suo impegno civile e ammette con franchezza: “la notorietà sta giocando a mio favore”. Infatti, sul suo ultimo libro Se questi sono gli uomini. Italia 2012 La strage delle donne (2012, Chiarelettere) si sono accesi riflettori che mai si erano posati su altre e altri che da anni denunciano la stessa storia. Ovvero donne ammazzate in quanto donne, in una sola parola: femminicidio. Iacona ha scritto un libro puntuale, preciso, che non scade nel dettaglio morboso. Ricostruisce le storie, cerca i fili rossi che uniscono i diversi omicidi, intervista familiari e vicini di casa, entra nelle case perché è in questi luoghi che la violenza si manifesta con maggiore frequenza. Una violenza, vale la pena ripeterlo, che ha molti volti, perché prima di arrivare alla morte ci sono vessazioni e pressioni psicologiche, spintoni e urla.

La politica, la passione, l’amore: storie di donne internazionaliste

Intervista a Paola Staccioli e Haidi Gaggio Giuliani

Tamara Bunke, Elena Angeloni, Monika Ertl, Barbara Kistler, Andrea Wolf, Rachel Corrie. Due tedesche, una svizzera, una italiana, una americana, una argentina di origine tedesca.
Sono le protagoniste di “Non per odio ma per amore. Storie di donne internazionaliste” [Derive Approdi, 2012], libro scritto a quatto mani da Paola Staccioli e Haidi Gaggio Giuliani.
Pagine costruite in un rimando continuo fra passato e presente, fra le vicende di queste donne e quello che significano oggi per noi, donne, e uomini, del futuro. Sono sei storie accomunate dalla scelta di abbandonare i privilegi e le comodità della propria vita per andare a lottare a fianco di popoli in rivolta. Per ragioni varie, per realizzare il comunismo, per pacifismo, per l’esigenza di liberarsi e aiutare a liberare altre persone dal giogo dell’oppressione che come sappiamo ha tanti volti.
Non è un libro facile, non si legge tutto d’un fiato, ha bisogno di pause. Perché sono storie tanto belle quanto dolorose, che ci chiamano in causa sui nostri egoismi e timori di affrontare i conflitti, di prenderne parte e scegliere da che parte stare. Ma è un libro necessario, perché alimenta la memoria, radice preziosa per ogni battaglia futura.

Se la telepatia è fuori legge

«Sarei dovuto scendere più a fondo in quella trance leggera, sfruttandola per chiamare Nord, per cercare di capire perché mi ritrovavo, adesso, nella Security Tower, davanti a un miliziano dalla tuta nera coperta di tracce di sangue. Ma Nord, dovunque fosse il territorio della telepatia, in quello spazio dentro il mio cervello, non c’era». La scrittura di Laura Pugno è essenziale, senza fronzoli, giri di parole, fredda quanto è freddo il paesaggio che descrive ne La Caccia, il suo ultimo breve, intenso romanzo.

La terra riconquistata dalle donne

Si gira il mondo a piedi, si incontrano migliaia di persone, con molte si scambiano idee e progetti, si raccontano storie e si ascoltano lingue diverse, si assaggiano delizie e cibi mai visti o conosciuti prima. Sono alcune, delle tante ricchezze che si riportano a casa dopo le giornate del Salone del Gusto – Terra Madre 2012 [www.salonedelgusto.it].

Un enorme spazio nel quale è stato possibile trovare un mercato nazionale e internazionale, presidi Slow Food e fra le comunità del cibo quella delle Donne in Cammino di Catanzaro; Laboratori del Gusto e Incontri con l’Autore o con ingegneri agronomi erranti impegnati nella difesa del suolo, come Claude e Lydia Bourguignon; poi, ancora, degustazioni di mieli uniflorali italiani, l’Honey Bar con centinaia di mieli da tutto il mondo, teatri del gusto, percorsi educativi, conferenze, dibattiti. E, nello snodo fra i tre Padiglioni del Salone e l’Oval di Terra Madre, ci sono le cucine di strada una accanto all’altra, le felafel arabe e le piadine romagnole, piccole osterie e una grande enoteca con 1200 etichette delle migliori cantine italiane.

Tante, tantissime le donne protagoniste: cuoche, produttrici, agronome, personal shopper – studentesse della facoltà di Scienze Gastronomiche che hanno accompagnato piccoli gruppi in un percorso fatto di sapori, odori e immagini – le raccoglitrici di sale, le volontarie e le consumatrici curiose di scoprire cose nuove.

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