Barbara Bonomi Romagnoli | Pink Bee Revolution
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Quando l’assassino ha le chiavi di casa

L’assassino ha le chiavi di case. Con questo slogan lo scorso anno 150mila donne sono scese in piazza per manifestare contro la violenza maschile sulle donne. Oggi è più che uno slogan, se ad usarlo sono anche le agenzie di stampa nazionali nel riportare dati e numeri sulle violenze.

Ragazzi riprendetevi il futuro, il paradiso in terra esiste – intervista a Teresa De Sio

Teresa De Sio non ha dubbi: nel vedere l’onda anomala degli studenti riempire piazze e palazzi ha pensato che possa esistere «’o paraviso ‘n terra», sì proprio quel paradiso di cui parla nell’ultimo singolo appena uscito nella riedizione dell’album «Sacco e Fuoco» [Edel, album doppio, 16 euro], con registrazioni di live acustici per Radio Lifegate e Radio Popolare.

Quante trame sul tappeto – Seh Zan, il cinema persiano al Medfilmfestival

Tre donne: una nonna, una madre, una figlia. Tre generazioni che raccontano l’Iran di oggi tra tradizione e modernità, insieme a loro il tappeto, simbolo di un antico patrimonio culturale in trasformazione e un viaggio che da Teheran arriva alle regioni desertiche di questo grande paese, per riportare a casa la più piccola in fuga.

È questo il tema scelto da Manijeh Hekmat, una delle registe più interessanti nel panorama del cinema iraniano degli ultimi decenni, per il suo secondo lungometraggio Seh Zan [3 Women] presentato alla XIV edizione del Medfilmfestival di Roma. Hekmat, come sceneggiatrice e aiuto regista ha lavorato in oltre venticinque film, tra i quali The Girl in the Sneakers, film tedesco ambientato nel Kurdistan iraniano.

Sfidare gli oppressori con la compassione – intervista ad Alan Clements

Non lesina parole, ha voglia di raccontare e lo fa con pacatezza e passione assieme. Alan Clements è un giornalista statunitense e non ha ancora chiaro il perché sia diventato monaco buddista. A distanza di trent’anni dalla sua scelta è sicuro che allora, negli anni Settanta, ovunque si girasse vedeva “solo guerre, genocidi, stupri e degrado. Politici che non facevano che mentire, interessi societari programmati solo per rispondere alle necessità di alcune lobby. Mi sentivo un alieno, tutto questo non mi apparteneva. Se non fossi stato così attento a quello che mi accadeva intorno probabilmente sarei diventato anche io così, avrei vissuto a Washington, con due figli e un garage, magari sarei diventato anche un diplomatico…”.

Non ci sono parole per la gente del secolo scorso – Intervista a Zhang Jie

Vincitrice nel 1989 del premio letterario internazionale Malaparte e candidata al Nobel per la letteratura, Zhang Jie è tornata in Italia per presentare il suo ultimo romanzo [Senza Parole, Salani editore, 316 pagine, 16,80 euro] che nella traduzione italiana è uscito in un solo volume, mentre la versione cinese è di oltre 800mila caratteri.

Gli orizzonti della Birmania – La rivoluzione nonviolenta color zafferano

Lo scorso anno le immagini in tempo reale fecero il giro del mondo e non pochi giornali dedicarono la copertina alla “rivoluzione zafferano”, chiamata così per via del colore degli abiti dei monaci e delle monache che hanno manifestato con azioni nonviolente contro il regime dittatoriale da decenni al potere in Birmania.

Tra di loro c’era anche U Gambira, giovane monaco che riuscì prima a fuggire dopo la violenta repressione del governo e poi venne arrestato e recluso nel carcere di Insein a Rangoon, penitenziario noto per le torture a cui vengono sottoposti i prigionieri.

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