«Voglio votare rivoluzione» – intervista a Daniele Sepe
«Potremmo anche non parlare del disco, costa poco e chi vuole se lo compra, se lo tiene e se non gli piace se lo mette sotto il tavolo di cucina come zeppa e va bene lo stesso». È visibilmente scosso e spontaneo, come sempre, Daniele Sepe. Quando ci incontriamo a Roma, nella redazione del manifesto, per parlare del suo ultimo album [«Nia Maro», uscito per manifestocd] è da poco arrivata la notizia del rapimento di Giuliana Sgrena. Paura e incredulità si respirano nell’aria e nessuno sa da dove cominciare, se non dalla necessità e urgenza di capire i tempi che stiamo vivendo. Ma, come accade anche nel nuovo disco di Sepe, si naviga a vista e senza bussola, sostenuti dall’ironia e dal sapore delle parole.