Guida ragionata all’uccisione del padre
Torniamo a Tenera Valse. Torniamo a parlare di lei, scrittrice irriverente, sex worker per scelta e per passione. Con il suo Portami tante rose [Cooper, 2011] ha fatto discutere, anche negli ambienti progressisti e femministi, su quel nodo che è la prostituzione libera e consapevole.
Torniamo a Tenera e alla sua scrittura evocativa e colta, limpida e fantasiosa, così come lei torna a parlare di corpi, umori, sessualità, donne e bambini. Ma, soprattutto, di cultura maschile e potere, di relazioni familiari che viste da vicino non sono per nulla normali, di una liberazione possibile e necessaria.
Il suo nuovo romanzo [Anatomia della ragazza zoo, Il Saggiatore, 2012] è la storia di una famiglia medio borghese, simile a tante altre, in cui crescono due femmine e un maschio, adolescenti negli anni Settanta, dove il padre è l’uomo colto che porta i soldi a casa e la madre è la depositaria del sapere della tradizione, dell’economia domestica per far tornare i conti.